giovedì 4 luglio 2013

"Tu sai dunque l'amore" Mostra personale di Marco Sciame - Aurum, Pescara


Il giorno 3 Luglio 2013 presso la sede espositiva de l'Aurum, la fabbrica delle idee di Pescara, l'Associazione culturale "Gli Artefatti" ha inaugurato una mostra personale incentrata sulle visioni estetizzanti che la letteratura dannunziana ha ispirato all'artista Marco Sciame, già autore del fumetto sulla vita e gli amori del Vate. La mostra, che rientra nei festeggiamenti per i 150° dalla nascita di Gabriele d'Annunzio che ha a Pescara la sua casa natale, comprendeva l'esposizione di illustrazioni, dipinti e tavole in

cluse e esclusione dalla pubblicazione del fumetto.
A ciascuna delle opere inedite, illustrazioni e dipinti, in qualità di curatrice scientifica della mostra, ho attribuito un titolo tratto dalle opere specialmente drammatiche di d'Annunzio.

Dall'intervista a cura di Alessandra Angelucci su "La Città", inserto de Il Resto del Carlino:


- Quando ci si accosta alla poetica di Gabriele D’Annunzio e alla musicalità maestra della sua parola, tutto, in arte, appare superfluo o al contrario ridondante rispetto alla grandezza del Vate.

Qual è la forza del progetto artistico di Marco Sciame?

Credo sia superfluo soffermarci sull’importante potere evocativo della scrittura di d’Annunzio, tale da avergli procurato il titolo di “immaginifico”. Ed è esattamente quella che Henry James ha definito “la visione artistica assoluta”, a proposito de Il Fuoco - un’opera nella quale l’immagine non sembra dover supportare il pensiero ma sostituirlo persino – a ispirare Marco Sciame. La parola, in d’Annunzio, soffre la relegazione nel bianco e nero della pagina. Essa cerca spazi immensi di libertà nella mente del lettore: non si accontenta di assorbire l’anima delle cose ma intende restituirla in suggestivi quadri visivi, renderla “pittura”. La pittura di Marco Sciame è “il gesto” che libera la suggestione dalla prigionia della pagina scritta, che consente alla parola di ricongiungersi all’immagine, di confondersi ad essa in unico, squisito, istante di comprensione.    



-  Oltre alle tavole fumettistiche, nella mostra sono esposte una serie di illustrazioni grafiche e pittoriche a cui lei, come curatrice scientifica, ha abbinato titoli ispirati ad alcuni brani tratti dalla produzione teatrale del Vate. Quali ha scelto e perché?

Ho scelto di rivolgermi alla tragedia poiché in esso assistiamo al trionfo della figura femminile. Mentre nei romanzi è subordinata al protagonismo maschile, spesso assumendosi la colpa dei fallimenti di quest’ultimo, nel teatro troviamo una serie di protagoniste femminili vittoriose. Questo perché la donna, ispirata da un’inedita e incrollabile volontà, è pronta a trasgredire ogni limite in nome della sua passione travolgente e irrazionale, andando a determinare lo sviluppo del motivo tragico. Sono quindi soggetti “attivi”, come risultano protagoniste attive nelle visioni di Marco Sciame. I titoli sono tratti da “La città morta”, “Più che l’amore”, “Sogno di un mattino di Primavera”, “Sogno di un tramonto d’Autunno”, “Francesca da Rimini”, “La Parisina”, “La Pisanella” e sono associati alle illustrazioni e ai dipinti che vedono il protagonismo femminile. Le tavole tratte dal fumetto che raccontano dell’impulso creativo di d’Annunzio sono tratte da “La Gioconda” che costituisce il leit motiv di questa esposizione. Ho tratto inoltre citazioni inerenti alla vocazione estetica e all’impeto vitalistico del Vate dai romanzi “Il Fuoco” e “Le Vergini delle Rocce”.


-  “Tu sai dunque l’amore”: è il verso tratto dall’opera Fedra per titolare la mostra presentata all’Aurum. In che modo questo verso traduce il cuore della mostra?


Fedra è l’eroina per eccellenza, è la sublimazione poetica, estetica, artistica del desiderio; per questa ragione ho scelto un suo verso per intitolare la mostra. “Tu sai dunque l’amore. / Tu sai l’amore disperato e solo” incarna esattamente questa ambivalente tensione tra la vita e l’arte, la stessa che attanagliava Lucio Settala, protagonista di un'altra opera drammatica dannunziana “La Gioconda” nel quale d’Annunzio predispone esattamente lo sguardo che Marco Sciame ha cercato di captare: lo sguardo dell’artista visivo. Lucio Settala è infatti uno scultore che guarda alla sua Musa con l’intento di eternarla in ognuna delle armonie della sua figura; Gioconda Dianti che ha su tutto il corpo “la vita dello sguardo”. 


Alla conferenza di apertura della mostra "Tu sai dunque l'amore..." sono intervenuti la presidentessa dell'Associazione "L'Artefatto"; l'Assessore alla cultura del Comune di Pescara Ass. Giovanna Porcaro Sabatini; il coofondatore dell'Accademia del Fumetto di Pescara, Prof. Donato D'Annunzio, il critico d'arte Roberta D'Intinosante e l'artista Marco Sciame.

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