Ancora l’Eros, in tutte le sue forme e sfaccettature – amore,
passione, desiderio, sessualità, pensiero, ossessione – come uno degli
impulsi cruciali dietro la creazione artistica, tanto inafferrabile
quanto lo è l’Arte stessa.
Dopo Taormina (2010, Palazzo Duchi S.Stefano) e Roma (2011, Margutta51
Gallery), si svolgerà presso la Domus Talenti, a cura di Eva Czerkl, la
terza edizione dell’evento incentrato sulle forme più simboliche e
allusive dell’erotismo sino ad arrivare alle rappresentazioni più
dichiarate e provocatorie, in un percorso di poetiche varie, di stili,
tecniche, tracciati, passando attraverso la pittura, la scultura, la
fotografia, l’arte digitale, l’installazione, il video.
Saranno chiamati a cimentarsi con l’appassionante tema artisti italiani
e stranieri, ciascuno con la propria peculiarità artistica e personale,
ciascuno con la propria visione di quel dio o demone che porta dentro
di sé amando.
Catalogo in mostra con la presentazione critica di Roberta D’Intinosante.
"Eros, il desiderio, ha nella
mente, nel pensiero, nello spirituale il suo oggetto d’amore. La pornografia è
una luce piena sugli aspetti fondamentali, basilari, più umili dell’uomo;
l’erotismo ha il suo altare nella mente, nella fantasia e non sul corpo. Nel momento in cui alla Psiche appare il
corpo, nella sua realtà materiale, Eros scompare. Per questo, l’erotismo
che si nutre di immagini è tanto più materia artistica di quanto non possa
esserlo la cruda pornografia. D’altra parte non si può associare il “nudo”
all’erotismo, così come non può essere associata la veste alla “castità”. La
storia dell’arte ci offre un’ampissima gamma di esempi, a sostegno di questa
tesi: non c’è nulla di erotico nel nudo de La
Leda e il cigno di Leonardo Da Vinci, come non suscita alcun desiderio, il
ritratto naturalistico del sesso femminile di Courbet, che spezza ogni malizia con il suo titolo “l’origine del mondo”. Mentre,
assolutamente sensuale è la mano che stringe e spoglia l’arancia della sua
buccia, nella video-arte della Korporal, qui esposto. Il quale fornisce
l’esatta dimostrazione di ciò che intendo dire: l’arancia non può essere, per
sua natura, un oggetto sessuale, ma la sua trattazione favorisce una
proliferazione di suggestioni, che nella fantasia del fruitore si traducono in aneliti,
non all’atto sessuale in sé, ma all’ebrezza sensuale, in quanto sensoriale. Ciò
che l’erotismo stimola è la sensorialità
a tutto tondo: l’udire, il sentire, l’odorare, il vedere, alimentate da Eros e
coordinate da Psiche; rispetto al quale il tatto, ha l’effetto che ha la realtà
quando interviene nel sogno: ne decreta la fine."
(dall'introduzione alla mostra)
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